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VILLA DEL SEMINARIO

VILLA DEL SEMINARIO

Edizioni E/O - 2023

Uɴᴀ sᴛᴏʀɪᴀ ᴅ’ᴀᴍᴏʀᴇ, ʀɪsᴄᴀᴛᴛᴏ ᴇ Rᴇsɪsᴛᴇɴᴢᴀ.

"𝙑𝙞𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙨𝙚𝙢𝙞𝙣𝙖𝙧𝙞𝙤" 𝙚𝙫𝙤𝙘𝙖 𝙛𝙖𝙩𝙩𝙞 𝙧𝙚𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖𝙘𝙘𝙖𝙙𝙪𝙩𝙞: 𝙂𝙧𝙤𝙨𝙨𝙚𝙩𝙤 𝙛𝙪 𝙡’𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖 𝙙𝙞𝙤𝙘𝙚𝙨𝙞 𝙞𝙣 𝙀𝙪𝙧𝙤𝙥𝙖 𝙖𝙙 𝙖𝙫𝙚𝙧 𝙨𝙩𝙞𝙥𝙪𝙡𝙖𝙩𝙤 𝙪𝙣 𝙧𝙚𝙜𝙤𝙡𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙙’𝙖𝙛𝙛𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙪𝙣 𝙜𝙚𝙧𝙖𝙧𝙘𝙖 𝙛𝙖𝙨𝙘𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙧𝙚𝙖𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙤 𝙙’𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙣𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤. 𝘼 𝙍𝙤𝙘𝙘𝙖𝙩𝙚𝙙𝙚𝙧𝙞𝙜𝙝𝙞, 𝙩𝙧𝙖 𝙞𝙡 ’43 𝙚 𝙞𝙡 ’44, 𝙣𝙚𝙡 𝙨𝙚𝙢𝙞𝙣𝙖𝙧𝙞𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙫𝙚𝙨𝙘𝙤𝙫𝙤 𝙛𝙪𝙧𝙤𝙣𝙤 𝙧𝙞𝙣𝙘𝙝𝙞𝙪𝙨𝙞 𝙪𝙣 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙞𝙣𝙖𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙚𝙗𝙧𝙚𝙞 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙞 𝙚 𝙨𝙩𝙧𝙖𝙣𝙞𝙚𝙧𝙞 𝙙𝙚𝙨𝙩𝙞𝙣𝙖𝙩𝙞 𝙖𝙞 𝙡𝙖𝙜𝙚𝙧 𝙙𝙞 𝙨𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙞𝙤. 𝙎𝙤𝙥𝙧𝙖𝙩𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝘼𝙪𝙨𝙘𝙝𝙬𝙞𝙩𝙯.

Maremma toscana, novembre ’43. Le Case è un borgo lontano da tutto. Vista da lì, anche la guerra ha un sapore diverso; perlopiù attesa, preghiere, povertà. Inoltre si preannuncia un inverno feroce... Dopo la diramazione della circolare che ordina l’arresto degli ebrei, ecco la notizia: il seminario estivo del vescovo è diventato un campo di concentramento.

René è il ciabattino del paese. Tutti lo chiamano Settebello, nomignolo che si è tirato addosso in tenera età, dopo aver lasciato tre dita sul tornio. Oggi ha cinquant’anni. Schivo, solitario, taciturno. Niente famiglia. Ma c’è Anna, l’amica di sempre, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più... René non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi. In realtà, non ha mai avuto il coraggio di fare niente. Le sue giornate sono sempre uguali: casa e lavoro. Rigare dritto.

Anna ha un figlio, Edoardo, tutti lo credono al fronte. Un giorno viene catturato dalla Wehrmacht con un manipolo di partigiani e fucilato sul posto. La donna è fuori di sé dal dolore, adesso ha un solo scopo: continuare la rivoluzione. Infatti una sera sparisce. Lascia a René un biglietto, poche istruzioni. Ma ben presto trapela l’ennesima voce: un altro gruppo di ribelli è caduto in un’imboscata. Li hanno rinchiusi là, nella villa del vescovo. Tra i prigionieri pare che ci sia perfino una donna... Settebello non può più restare a guardare.

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